Tra le iniziative, la “Primavera letteraria” mirante a coinvolgere l’intera cittadinanza su questo tema.
In prima linea per promuovere una nuova cultura sulla salute mentale. In Sardegna, l’ASARP – Associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica – da quasi 40 anni è impegnata non solo accanto alle famiglie delle persone con sofferenza mentale, ma anche dell’intera comunità per promuovere maggiore consapevolezza, informazione e corresponsabilità su questo tema. A raccontare l’impegno di questa realtà la presidente Gisella Trincas, che è anche presidente nazionale dell’Unasam, l’Unione nazionale delle Associazioni per la Salute mentale, ospite nei giorni scorsi a Radio Kalaritana.
Diverse le iniziative portate avanti. Tra queste, la “Primavera letteraria per la salute mentale”: una rassegna di cinque appuntamenti (il prossimo il 13 giugno a Siliqua) caratterizzata da una serie di presentazioni di libri, letture, incontri e discussioni su diritti umani e sulla salute mentale con l’obiettivo di riportare questi temi al centro della riflessione pubblica. Un’iniziativa «che coinvolge l’intera cittadinanza – continua la Trincas – , nella convinzione che si tratti di un tema che riguarda tutti».
Un’attenzione particolare è rivolta alle famiglie delle persone con sofferenza mentale. «Queste ultime – spiega la Trincas – arrivano spesso scoraggiate, convinte che la sofferenza mentale sia un destino immodificabile. Il nostro compito è mostrare che un cambiamento è possibile: con il giusto supporto, le persone possono ritrovare dignità, autonomia e guardare al futuro».
Nelle sedi dell’associazione si organizzano anche laboratori creativi e artistici, tra cui quelli sul riciclo e sull’espressione personale. A Quartu sono attivi una biblioteca specializzata e uno sportello di ascolto e orientamento ai servizi del territorio. Inoltre, l’impegno portato avanti per diffondere la conoscenza delle normative nazionali e internazionali che tutelano i diritti delle persone con sofferenze mentali, e quello di advocacy verso le istituzioni e l’intera società per promuovere corresponsabilità e sinergia nel prendersi cura e favorire l’inclusione delle persone che vivono una condizione di sofferenza mentale e fragilità sociali.
Fonte: Kalaritana Media