All’Università la presentazione del libro sull’internamento delle donne

Venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli Candida Carrino sarà ad Aversa per presentare il suo libro “Luride, agitate, criminali. Un secolo di internamento femminile (1850 – 1950)”. La presentazione, organizzata dalla Pro Loco di Aversa, associazione da sempre attiva nella promozione di eventi e incontri culturali sul territorio, si svolgerà a partire dalle ore: 17:00 presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, in via Roma 29, ad Aversa.

Assieme all’autrice prenderanno parte all’importante iniziativa culturale: il professore Alessandro Mandolini, il quale porgerà i propri saluti in qualità di direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; l’avvocato Rosanna Santagata, presidente della “Pro Loco di Aversa”; la dottoressa Elena Morrone, dirigente medico e psichiatra presso l’UOSM – Unità Operativa di Salute Mentale di Aversa; il professore Fabio Mangone, professore ordinario di Storia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”; la professoressa Carolina De Falco, professoressa associata di Storia dell’Architettura presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Modera l’iniziativa Angelo Pisani, avvocato del Foro di Napoli noto per essere stato il legale di fiducia di Diego Armando Maradona. 

IL LIBRO. Con una minuziosa e rigorosa ricostruzione storica, umana e psicologica, “Luride, agitate, criminali. Un secolo di internamento femminile (1850 – 1950)” di Candida Carrino, ripercorre un secolo di storie tragiche e toccanti di donne che furono internate in manicomio tra 1850 e il 1950. Il saggio passa in rassegna i documenti originali dell’epoca, le lettere e le cartelle cliniche che l’autrice, durante le sue indagini, ha raccolto negli archivi degli ex ospedali psichiatrici italiani, tra cui l’ex Ospedale Psichiatrico “Santa Maria Maddalena” di Aversa. Dal materiale raccolto emergono, in tutta la loro drammaticità, le vicende umane di tante donne vittime di un sistema in cui famiglia e istituzioni cercavano di piegarle secondo le regole morali e sociali dell’epoca, al punto da disfarsi di tutte coloro che erano considerate “diverse”, “pazze” o “malate”, quindi da rinchiudere. Bastava così che una donna, fin dalla giovane età, mostrasse segni di fragilità, di instabilità o di vivacità, che si ribellasse all’autorità genitoriale oppure che rivendicasse maggiore libertà, per finire rinchiusa in manicomio per tutta la vita. L’internamento aveva lo scopo di soggiogare le donne al sistema patriarcale dominante secondo i principi di abnegazione, obbedienza, sottomissione e devozione. Un disegno crudele che costò la vita a decine di migliaia di donne: si stima infatti che il 71% delle pazienti rinchiuse morisse tra le mura di un manicomio. Un libro che racconta storie di donne le cui voci sono state zittite e le loro vite spezzate, e che oggi ritornano in vita grazie al lavoro della Carrino per ritrovare la bellezza, la libertà e la dignità negate.

Fonte: Caserta News

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