Limbic, il chatbot che ha migliorato l’accessibilità alle cure di salute mentale

di Michela Moretti

Perché ne stiamo parlando
Limbic è il chatbot di triage per la salute mentale più utilizzato all’interno del NHS ed è disponibile in 17 regioni nel Regno Unito. Il sistema ha aiutato migliaia di pazienti ad accedere ai servizi e ha snellito le pratiche degli operatori. Attualmente è accessibile a 9 milioni di persone nel Regno Unito e ha rilasciato oltre 20.000 ore cliniche. Un studio su Nature ne conferma il potenziale.

Un chatbot IA ha contribuito ad aumentare il numero di pazienti indirizzati ai servizi di salute mentale attraverso il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) dell’Inghilterra, in particolare tra gruppi sottorappresentati che sono meno propensi a cercare aiuto. Si chiama Limbic Access. Il chatbot è stato introdotto per rispondere alla domanda di servizi di salute mentale in costante aumento, soprattutto da quando è iniziata la pandemia da covid-19. I servizi di salute mentale in Inghilterra hanno ricevuto 4,6 milioni di riferimenti di pazienti nel 2022 – il numero più alto mai registrato – e il numero di persone in contatto con tali servizi sta crescendo costantemente. Tuttavia, né i finanziamenti né il numero di professionisti della salute mentale sono sufficienti per soddisfare questa crescente domanda.

I creatori del chatbot, della società AI Limbic di Londra, si sono proposti di indagare se l’AI potesse abbassare la barriera all’assistenza aiutando i pazienti ad accedere più rapidamente ed efficientemente all’aiuto. Ad oggi il chatbot ha facilitato la segnalazione di circa 220.000 pazienti, che, rispetto ai numeri dell’NHS, 33.000 pazienti in più hanno trovato la loro strada verso il trattamento grazie a questa soluzione.

Lo studio su Nature: le persone non si rivolgono ai servizi di salute mentale per paura del giudizio o perché non consapevoli di aver bisogno di aiuto

Un nuovo studio, pubblicato su Nature Medicine, e intitolato “Closing the accessibility gap to mental health treatment with a personalized self-referral chatbot”, ha valutato l’effetto che il chatbot ha avuto sui rinvii al programma NHS Talking Therapies, una serie di terapie psicologiche basate su evidenze per adulti che soffrono di disturbi d’ansia, depressione o entrambi.

Lo studio, che ha coinvolto 129.400 pazienti, ha esplorato l’impatto di questi strumenti digitali sull’aumento del volume di segnalazioni spontanee da parte dei pazienti. L’analisi ha evidenziato che una parte significativa delle persone con problemi di salute mentale ritarda o evita del tutto di cercare aiuto a causa di varie barriere, inclusi lo stigma e la mancanza di percezione del bisogno di trattamento.

L’impatto del chatbot sui fruitori del servizio

Fornendo una piattaforma user-friendly ed empatica, il chatbot ha migliorato significativamente i tassi di segnalazione, in particolare tra coloro che tradizionalmente affrontano barriere maggiori all’accesso. I servizi che hanno incorporato il chatbot IA hanno segnalato un aumento del 15% nelle segnalazioni, marcatamente superiore all’aumento del 6% osservato nei servizi di controllo. Più significativamente, questo aumento è stato pronunciato tra i gruppi minoritari, con un impressionante aumento del 179% nelle segnalazioni, mentre le minoranze etniche hanno sperimentato un aumento del 29%: quest’ultime hanno menzionato come il processo di segnalazione le ha aiutate a rendersi conto che potrebbero soffrire di problemi di salute mentale e avere bisogno di trattamento.

Le ragioni del successo di Limbic: è conveniente e libero da giudizi

Questo balzo nelle segnalazioni può essere attribuito alla capacità del chatbot di eliminare le barriere di interazione umana e aiutare i pazienti a realizzare la loro necessità di trattamento, come ha attestato l’analisi del feedback qualitativo di 42.332 persone: una significativa maggioranza dei pazienti ha dato feedback positivi, evidenziando la convenienza del chatbot e l’effetto potenziante della sua natura priva di interazione umana. Il chatbot ha effettivamente fornito una piattaforma libera da giudizi, incoraggiando più individui a compiere il passo importante di cercare aiuto. D’altra parte, le minoranze etniche hanno apprezzato il ruolo del chatbot nel favorire l’auto-realizzazione e il riconoscimento delle loro necessità di salute mentale.

Il chatbot ha migliorato la qualità delle informazioni ai clinici

Il chatbot utilizza i dati raccolti per creare un rinvio dettagliato. L’operatore può quindi accedere a quel rinvio e contattare il paziente entro un paio di giorni per effettuare una valutazione e dare il via al trattamento.

Si potrebbe speculare che un aumento dei rinvii potrebbe sovraccaricare i servizi, portando a tempi di attesa più lunghi e potenzialmente a una qualità della cura diluita. Tuttavia, lo studio dimostra che non vi è stato nessun impatto significativo sui tempi di attesa dopo l’implementazione del chatbot. Inoltre, l’aumento dei rinvii non ha portato a un’impennata di rinvii non significativi; la proporzione di valutazioni ai rinvii è rimasta invariata, indicando che i rinvii facilitati dal chatbot erano genuini tanto quanto quelli effettuati tramite metodi tradizionali. Non è stato poi riscontrato alcun impatto negativo di questi aumenti delle segnalazioni sulla qualità del trattamento. In uno studio complementare, si è dimostrato che ciò è probabilmente dovuto – almeno in parte – alle informazioni più precise che sono state fornite ai clinici, che hanno portato a tempi di valutazione ridotti e a un miglioramento della qualità della valutazione, migliorando l’efficienza del servizio e aiutando a liberare ulteriori risorse per il trattamento.

Il chatbot aiuta anche gli operatori

Con l’aumento delle richieste dopo il Covid, il pesante carico amministrativo del precedente sistema di rinvio dei pazienti significava meno tempo trascorso dai clinici sulle valutazioni, e un’esperienza più superficiale tra personale e i pazienti. Il chatbot di auto-rinvio che guida i pazienti attraverso le domande, sostituendo il modulo più lungo e statico utilizzato in precedenza, ha permesso l’accesso più fluido ai servizi, liberando i clinici da un lungo processo di raccolta iniziale di dati, e consentendo ai pazienti di essere reindirizzati se necessario a un servizio diverso, più appropriato.

Questi risultati sottolineano il potenziale trasformativo dell’IA nella cura della salute mentale, ben oltre il semplice aumento dell’accesso. Mitigando lo stigma, promuovendo la comprensione del bisogno di cura e mantenendo la qualità dei trattamenti, gli strumenti abilitati dall’IA come il chatbot di auto-segnalazione sembrano essere un significativo avanzamento nel rendere le cure di salute mentale più inclusive e accessibili.

Fonte: INNLIFES

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