Psichiatria Democratica esprime la propria solidarietà agli operatori e agli utenti dei Servizi di salute mentale di Trieste

Psichiatria Democratica ribadisce il proprio impegno a difesa dell’assistenza territoriale di comunità

Quanto sta avvenendo a Trieste in questi giorni non riguarda solo un cambiamento di impostazione della rete dei servizi psichiatrici di una città e non investe solamente l’ambito della salute mentale. In gioco c’è lo stravolgimento di evidenze epidemiologiche e scientifiche attraverso un attacco ideologico che usa la retorica dell’aziendalismo per annunciare modifiche a un modello territoriale funzionante che produce riduzione del danno psichico, maggior benessere di comunità, rispetto della spesa pubblica e valorizza il bene condiviso della salute mentale e fisica.

Negare la storia e la realtà triestina vuol dire mettere in discussione le tante realtà che in tutta Italia e in più di quattro decenni hanno cambiato il modo di fare e pensare la cura psichica e l’organizzazione psichiatrica e che, anche se messe in ginocchio da una politica ormai indifferente ai risultati reali della sua azione anche in ambito sanitario, non hanno smesso di testimoniare attraverso l’impegno di operatori, utenti, familiari e cittadini la bontà delle scelte che fecero nel 1978 i legislatori promulgando la legge 180.

La vicenda triestina mette in luce anche altre antiche carenze come quella delle modalità di scelta delle dirigenze nel nostro paese e quella dell’assenza di consapevolezza della specificità ed alta specialità richiesta dal lavoro territoriale, tanto che i decisori politici che si sono pronunciati in questi giorni possono piegare a piacimento anche i dati della epidemiologia e dell’economia. Psichiatria Democratica si affianca ai tanti compagni, amici e colleghi triestini e dichiara il suo sostegno per le iniziative che a tutti i livelli verranno prese a difesa della salute mentale di comunità non centrata sull’ospedale.

Il direttivo nazionale di Psichiatria Democratica

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1 comment

maria rita malacrida says:

Bravi, bravissimi bisogna continuare a lottare fino all’ultimo respiro, ognuno di noi. Io sono una cittadina che vive in Lombardia, in famiglia ho avuto ed ho 2 casi di malattia, siamo sempre stati soli, soli, soli.
Grazie a voi che potete influire con il vostro operato e le vostre parol.
Un abbraccio.

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