Salute mentale, presentato il progetto per sostegno a soggetti vulnerabili

Un progetto per dare supporto e possibilità a 50 soggetti vulnerabili del territorio: si chiama “Ancora Avanti, salute mentale” e unisce il Comune di Chieti, Francavilla e Pescara ai Dipartimenti di salute mentale delle Asl 2 e 3 e il Centro per i servizi per il volontariato e a cura delle associazioni Cosma e Percorsi. Cofinanziato dalla Regione con il fondo europeo, il progetto prevede attività dirette a persone dai 18 ai 65 anni. 

“La salute mentale – ha detto il sindaco Diego Ferrara – ha bisogno di un’azione collettiva. Sono lieto che ci sia questo progetto che va oltre la psichiatria e tocca proprio la salute mentale, portando a un’inversione di tendenza necessaria per il benessere delle persone e delle famiglie. I servizi psichiatrici fanno la loro opera, ma progetti come questo integrano un approccio sociale che è altamente inclusivo e proficuo per tutti gli attori”.

“Coinvolgeremo anche le assistenti sociali comunali – così l’assessora Alberta Giannini – in modo da integrare le azioni. Diverse sono le modalità operative, fra i nostri progetti Pnrr anche per il sociale abbiamo il cohousing per guadagnare l’autonomia abitativa in alloggi supportati, abbiamo poi le possibilità di Abruzzo include che puntano anche sull’autonomia e per cui è possibile fare domanda adesso, in questi giorni, ma è necessario scardinare la solitudine delle famiglie e dei caregiver e mettere insieme le forze per dare il massimo della risposta possibile. Le giornate delle persone con patologie psichiatriche vanno riempite, va migliorato il benessere di tutti. Porte aperte, dunque, agli enti e alle associazioni che si occupano di questa dimensione, pronti ad attivare anche maggiori sinergie in grado di assicurare attenzione e provvedimenti per promuovere il benessere di chi vive questa condizione”.

“Il Csm Chieti ha oggi 5.000 cartelle aperte attive, questo nell’immediato circondario di Chieti, un’utenza che sta aumentando in questi anni e soprattutto nelle fasce giovanili, in soggetti dai 25 anni in poi – ha spiegato Marco Alessandrini  – . Fra l’altro lo stato depressivo è causa di morte anche più dell’infarto, perché il paziente si lascia andare e le criticità finiscono col colpire tutti gli organi e creare vulnerabilità generalizzate. Abbiamo bisogno di progetti come questo perché possiamo agire in modo più capillare sul territorio. Il farmaco è uno strumento, non l’obiettivo”.

“Si tratta del quinto progetto portato avanti con il comune di Chieti e l’altra cordata – così Eugenio Di Caro dell’associazione Percorsi – . Si tratta di un progetto che si occupa di salute mentale, della fase sociale, ma anche sanitaria, che coinvolge anche le Asl che hanno in carico le persone con problemi di salute mentale. Le associazioni sono motore operativo non solo per la promozione, ma su iniziative concrete a vantaggio dei soggetti e del territorio, su cui operiamo nei nostri centri con l’obiettivo dell’autonomia e della possibilità di fare squadra perché le attività restino. Prima opportunità potrebbe essere  quella del Maggio teatino, con l’infiorata e la preparazione dei quadri, opportunità sociali che consentono ai ragazzi di darsi da fare, poi sperimenteremo altre interazioni con il territorio anche in ambito sportivo con tornei di calcetto. L’orizzonte è arrivare alla massima autonomia possibile, anche sull’abitare, finalità su cui si concentra il lavoro delle associazioni”.

“Il progetto – ha aggiunto Tiziana Arista dell’associazione Cosma – prevede un percorso di formazione dei famigliari e degli utenti sull’abitare supportato. In Europa e in Italia ci sono esperienze molto belle, in Abruzzo siamo indietro e Chieti può divenire un esempio – altra questione strategica della salute mentale è la sanità e la sinergia fra enti. Modi per agire ci sono, ad esempio con il bando Abruzzo 2 include, che andrebbe aperto anche a soggetti psichiatrici abili al lavoro, perché possa dare all’attività svolta anche una valenza riabilitativa. ‘Ancora avanti’ finirà a novembre e lavoreremo insieme anche perché a fine percorso si possa organizzare un’accoglienza cittadina a vantaggio di tutte le parti”.

Fonte: CHIETITODAY

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