Persona con sofferenza mentale data alle fiamme in pieno centro: ora è caccia ai responsabili

Gravissimo episodio quello che si è registrato ieri sera in pieno centro a Castrovillari.

Una o più persone, lo chiariranno la visione di alcuni filmati a circuito chiuso della zona, hanno provato a dare fuoco ad una persona affetta da sofferenza mentale. L’uomo mentre era per strada si è accorto ad un certo punto che il suo giubbino andava a fuoco. Le fiamme in poco tempo hanno raggiunto anche la maglia che indossava. La prima ipotesi è che da dietro qualcuno, forse con l’utilizzo di un accendino, abbia dato fuoco ai suoi indumenti. Un passante che ha assistito alla scena ha subito aiutato l’uomo, un 66enne affetto da una grave forma schizofrenia e altre patologie psichiatriche, a domare le fiamme che non hanno raggiunto il corpo del malcapitato. Subito soccorso dai familiari che nel frattempo erano stati avvisati è stato portato al Pronto Soccorso di Castrovillari dove è stato medicato e dimesso dopo poche ore per fortuna in buona salute.

I familiari stamane depositeranno presso la caserma dei Carabinieri di Castrovillari una denuncia contro ignoti, ma ora è caccia ai responsabili di questo gesto sconsiderato. Saranno le telecamere a circuito chiuso dei tanti locali della zona a provare a dare un volto ai responsabili di questa infamità. L’uomo conosciuto da tutti è vittima di continui scherni e aggressioni anche fisiche, ma quanto registrato ieri sera assume una gravità inaudita mai registrata prima da condannare e punire fermamente. Nel luglio dello scorso anno, solo per citare uno dei tanti episodi denunciato dai familiari, il 66enne fu filmato mentre, chiuso in uno scatolone di cartone, era stato costretto a cantare l’inno nazionale dentro un ufficio di pubblica utilità della città. Con l’episodio di ieri sera, però, si è superato il limite del pubblico ludibrio mettendo a rischio la vita della persona. La città si è risvegliata incredula dopo aver saputo di una simile notizia e tutti sperano che presto si accertino le responsabilità di tale atto.

Fonte: ABM report

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