Skateboarding in Blue (SKIB), l’inclusione dei giovani con Disturbo dello Spettro Autistico passa attraverso lo skateboard

Foto di AtakOnArt da Pixabay

Il progetto, che vede l’Unità Operativa Disturbi dello Spettro Autistico dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna in prima linea, insieme ai partner di progetto Federazione Italiana Sport Rotellistici, Bologna Skateschool e Rollerskate Carnaxide, sarà presentato in occasione del Kick off meeting il 9 marzo presso la Casa di quartiere Katia Bertasi

Lo sport è riconosciuto dal mondo medico-scientifico come un efficace strumento riabilitativo e terapeutico per tutte le persone con disabilità psico-affettive e relazionali. La pratica di alcuni sport, soprattutto quelli di squadra, può però risultare difficoltosa per i bambini con Disturbo dello spettro autistico (ASD). Tuttavia esistono degli sport individuali per i quali la partecipazione alle attività avviene all’interno di un gruppo, favorendo così la partecipazione di bambini e ragazzi con Autismo senza che vengano penalizzati.

All’interno di questo contesto si è sviluppato il progetto Skateboarding in Blue (SKIB), che ha come obiettivo l’inclusione di ragazze e ragazzi affetti da Disturbo dello Spettro Autistico attraverso lo skateboarding.

La presentazione del progetto SKIB avverrà il 9 marzo, in occasione del Kick off meeting a Bologna, che rappresenta l’evento formale di avvio del progetto e della cooperazione internazionale tra i paesi partner. Alle 10.30, alla Casa di quartiere Katia Bertasi ci sarà la presentazione ufficiale del progetto Skateboarding in Blue (SKIB) alla presenza delle autorità del Comune e del Quartiere, e con i partner di progetto. Alle 12.30, si prosegue con un incontro con i partecipanti del progetto. Cambio location alle 13.00 quando ci si sposta all’Area Skateboard, dove è prevista una lezione dimostrativa di Skateboarding in Blue con i ragazzi coinvolti.

SKIB si propone di aiutare le persone con ASD a migliorare le loro skill motorie e sociali attraverso lo skateboard; creare le premesse affinché gli stessi possano fare attività con i coetanei; favorire il benessere psico-fisico attraverso l’attività motoria; creare percorsi di inclusione per ragazze e ragazzi autistici e per le loro famiglie nelle comunità di skater. Tutto questo con l’obiettivo finale di migliorare le opportunità e possibilità delle persone autistiche di costruire un progetto di vita indipendente: una condizione essenziale per partecipare pienamente alla società e sviluppare e utilizzare il proprio potenziale attraverso lo sport, come messo in luce dai Diritti delle persone con disabilità dell’Unione Europea.

Allo stesso tempo, il progetto mira a potenziare le capacità e le competenze delle associazioni di skateboard per includere i ragazzi autistici attraverso corsi ed eventi, formare istruttori di skateboard all’insegnamento alla disabilità, attraverso una metodologia basata sull’osservazione e sullo sviluppo di pratiche sperimentate sul campo, mettere in luce i valori positivi alla base della cultura dello skateboarding e sensibilizzare le comunità di skater sui temi della salute mentale e dell’autismo, responsabilizzare i giovani skater locali.

Il nucleo centrale di SKIB nasce dalla Federazione Italiana Sport Rotellistici, coordinatrice del progetto, dalla Bologna Skateschool e dall’Associação Desportiva Rollerskate Carnaxide, due associazioni sportive molto attive nel promuovere l’inclusione e l’aggregazione attraverso lo skateboard e la sua cultura, favorendo pratiche comunitarie e sviluppo sociale.

Partner scientifico del progetto è l’Unità Operativa Disturbi dello Spettro Autistico dell’IRCCS Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Azienda USL di Bologna, che porta a Skateboarding in Blue un importante contributo in termini di conoscenze e pratiche psico-pedagogiche sull’autismo per monitorare entrambi i progetti pilota, valutarne i risultati e fornire importanti input per la progettazione di kit di strumenti per l’insegnamento e per l’inclusione dei bambini autistici nelle scuole di skateboard. Attraverso strumenti testistici appare fondamentale osservare la ricaduta di queste attività nella vita di tutti i giorni e valutarne l’efficacia sia a livello di tono dell’umore che nella riduzione di comportamenti problema.

Il Quartiere Navile del Comune di Bologna mette a disposizione i propri spazi e canali di comunicazione affinché il progetto si svolga e sia adeguatamente diffuso alla comunità locale bolognese.

Alla fine di questo progetto verrà realizzato un documentario breve basato sulle due esperienze di Bologna e Lisbona, realizzato con il coinvolgimento attivo dei giovani skater locali. A livello europeo ci si aspetta di potenziare le piccole organizzazioni europee di sport di base e “non mainstream” e delle comunità di skateboard, di costruire percorsi e pratiche di inclusione e di fare rete con altre realtà europee, in particolare fornendo dati, conoscenze e buone prassi su Sport e Autismo.

Fonte: SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA

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