Una lettura femminista delle origini della cooperazione sociale

a cura di Gigi Bettoli

Nei giorni scorsi la collega Kirsten Duesberg, mentre discutevamo dell’organizzazione dell’intervento in un seminario di formazione per operatori della Salute Mentale, mi ha fatto conoscere un intervento di Carmen Roll, la presidente-promotrice della cooperativa sociale triestina Agenzia Sociale (oggi unificatasi nella cooperativa 2001 Agenzia Sociale).
Si tratta di un intervento degli anni ’90, credo pronunciato in occasione di un convegno, contenuto nel libro: Fatevi regine / (a cura di Assunta Signorelli), pubblicato dalla casa editrice romana Sensibili alle foglie nel 1996.
Si tratta di una vivace lettura femminista della fase di nascita delle cooperazione sociale: giustamente polemica nei confronti degli atteggiamenti retrivi dei dirigenti dell’organizzazione di appartenenza (la Lega delle Cooperative) che sappiamo essere, se non ancora così tetragoni, certamente ancora non estinti nel Dna associativo.
Carmen Roll sottolinea come il ruolo fondamentale delle donne non vada considerato solo riguardo alla realizzazione del lavoro nelle cooperative sociali (di cui esse costituiscono la stragrande maggioranza della base sociale), ma debba essere rilevato nella sua dovuta importanza, quanto al ruolo di promozione e direzione. Sotto questo aspetto, mi permetto di testimoniare come le critiche dell’autrice risentano forse dell’ambiente territoriale nel quale si è trovata ad operare nella cooperazione. Infatti in quegli stessi anni già esistevano non solo donne impegnate in prima fila nella direzione di cooperative sociali friulane (penso alla cooperativa Itaca, che fin dai primi anni era diretta da Letizia Espanoli e vedeva una maggioranza di donne a capo dei vari settori; così come la Coop Noncello aveva la sua vera mente in Franca Fornasieri, assistente sociale del Dipartimento di Salute Mentale), ma avevano visto la luce cooperative promosse essenzialmente od esclusivamente da donne (come Aracon ad Udine ed Insieme a Tavagnacco, oppure Melarancia a Pordenone). In alcuni casi, come l’ultimo citato, con un’impostazione esplicitamente femminista, come quella cui si ispira Carmen Roll. Negli anni successivi, la presenza femminile è inoltre certamente cresciuta, fino a diventare maggioranza in buona parte dei gruppi dirigenti di cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia
Infine, il passare del tempo ha visto un caratterizzazione sempre più femminile del mondo della cooperazione sociale di Legacoop regionale, tanto che – ormai da molti anni – è proprio questo segmento a fornire la gran parte delle donne presenti negli organismi dirigenti associativi. Tanto è vero che la responsabile “pari opportunità” di Legacoop regionale è la neopresidente della cooperativa Itaca, Orietta Antonini.
Come dire che il pezzo di storia che ripubblichiamo in questa sede è stata la premessa per uno sviluppo che, già in incubazione alla fine del secolo scorso, si è inarrestabilmente affermato negli anni successivi.

Fonte: Storiastoriepn

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