Asp Messina. Al via progetti per 153 pazienti del Dipartimento Salute Mentale

“Sperimentazione e validazione di una rete di centri comunitari per la salute mentale”. Si è tenuto al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro a Messina, il convegno conclusivo del progetto di benessere di comunità durante il quale è stato simbolicamente siglato dal commissario dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, il primo dei 153 progetti personalizzati già programmati per il territorio della Città Metropolitana di Messina.

La legge regionale 17/2019 dà la possibilità di finanziare dei progetti personalizzabili per i pazienti delle strutture di salute mentale che rappresentano una certa percentuale del bilancio dell’azienda, nel caso dell’Asp di Messina ammontano a circa due milioni euro.

Il convegno

La giornata di studio è stata aperta dal commissario Giuseppe Cuccì e dall’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Messina, Alessandra Calafiore. I lavori sono stati coordinati da Gaspare Motta, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Messina.

Nell’anniversario del centesimo anno dalla nascita di Franco Basaglia, psichiatra e neurologo italianoinnovatore nel campo della salute mentale, sono intervenuti: Angelo Righetti, psichiatra di fama internazionale e autore, fra l’altro, del volume “I budget di salute e il welfare di comunità – Metodi e pratiche”; Luciano Carrino, presidente della Scuola internazionale Kip (Conoscenze, innovazioni, politiche e pratiche territoriali coerenti con obiettivi e valori delle Nazioni Unite); Liliana Leo, ricercatrice responsabile del centro studi Cevas; Gaetano Giunta, fisico teorico e fondatore della Fondazione Messina; Roberto Ortoleva, psicologo e psicoterapeuta del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Catania.

Infine Mariangela Bellinvia, Nicola Gambardella e Pietro Cuzzola del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Messina hanno illustrato il programma di potenziamento dei servizi di salute mentale della Regione Siciliana per costruire reti di cura e percorsi innovativi per i pazienti autori di reato.

Fonte: Tempo Stretto

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